Sulla conservazione: antimicrobici naturali. Gli oli essenziali come conservanti 'ausiliari'

Perchè la parola ‘conservanti’ associata ai prodotti cosmetici ci induce diffidenza? Per prima cosa bisogna chiarire che l’uso dei conservanti è necessario all’interno del cosmetico per la presenza della fase acquosa, ambiente ideale per la proliferazione dei batteri, senza conservanti un cosmetico non dura più di tre giorni (fuori dal frigo). I conservanti più comuni sono i parabeni, metil-, etil-, butil-paraben,, di cui ho già parlato, invece vorrei soffermarmi su numerose sostanze di origine naturale utilizzate in cosmesi per la loro attività antimicrobica, sono prodotte dalle piante stesse per proteggersi dalle infezioni.




Antimicrobici naturali:
  • ·         Estratto di semi di pompelmo, antimicrobico ad ampio spettro
  • ·         Caprifoglio giapponese, utilizzabile come antimicrobico ad ampio spettro tra PH 3 e 8

Parliamo di oli essenziali e del loro ruolo di conservanti naturali, per parlarne preferisco citate  un testo scientifico Il manuale del cosmetologo,: « vantano proprietà antimicrobiche e possono essere  utilizzati come conservanti ausiliari […]», vi riporto l’elenco completo.
Pino, rosa, rosmarino, senape, timo, timo serpillo, verbena, anice, anice stellato, betulla, cannella, citronella, cumino, eucalipto, eugenia, geranio, idraste, iris, lavanda, menta, neroli, origano.
È possibile ottenere conservanti naturali dotati di una buona attività antimicrobica ad es. dall'origano e dal timo che sono ricchi di carvacrolo e timolo, la cannella contiene aldeide cinnamica ed eugenolo, voglio evitate di riportare indicazioni troppo tecniche, quindi citerò semplicemente, il rosmarino,
la canfora, la lavanda, l’idraste, olio di maleleuca (tea-tree) noto per le sua buona attività conservante.

Aggiungo altri conservanti  ecobio, come l’estratto di corteccia di salice, la vitamina E (tocoferolo), e conservanti di grado naturale come il benzilbenzoato, 

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